Welcome to “Pannabilli”

Ieri persino al Tg1 hanno parlato di Pennabilli… anzi, di “PAnnabilli” come lo ha pronunciato la conduttrice, forse suggestionata dalle immagini che arrivavano dall’Appennino tosco-romagnolo.
La nevicata è stata eccezionale (un metro in poche ore) e ha provocato un bel po’ disagi, anche se a rendere tutto davvero complicato è stata l’assenza di corrente elettrica in paese per un giorno e una notte. A onor del vero, lo sbalzo termico e le forti nevicate erano state preannunciate da giorni e con molta precisione, per cui personalmente ero preparato a tutto (anche ai verosimili capricci della rete elettrica) e ho avuto la fortuna di potermela godere, nonostante qualche apprensione per la tenuta di tettoie e alberi e un paio d’ore passate a spalare.


Mi ha colpito invece constatare come in tanti (almeno secondo i giornalisti) siano stati colti impreparati, trovandosi nel giro di qualche ora privi di generi alimentari, candele, batterie, carta igienica. Ma questo in fondo non dovrebbe stupire, se pensiamo agli avvertimenti di scienziati e climatologi largamente ignorati finché le conseguenze delle nostre azioni non ci rimbalzano in faccia. Né stupisce il tono melenso e apocalittico della maggior parte dei servizi andati in onda, incapaci come sempre di stimolare riflessioni serie e confezionati per suscitare emozioni artefatte attraverso l’immagine di una natura matrigna e perfida o, viceversa, edulcorando l’atmosfera fiabesca della montagna innevata.
Un evento come quello di ieri, a mio modesto parere, potrebbe fornirci innumerevoli argomenti di riflessione e occasioni di ripensamento, sulla frenesia di una società incapace di fermarsi anche solo per un giorno o due, sul modo di vivere la montagna e sulle fragilità del territorio appenninico, sulla transitorietà di certezze e comodità che diamo per acquisite o sulle responsabilità civiche che ciascuno di noi dovrebbe esercitare, specialmente in situazioni di emergenza, affinché uomini e mezzi possano prestare soccorso a chi effettivamente ne ha bisogno (anche solo evitando di prendere la macchina tanto per fare un giro e cacciandosi nei guai).
Detto questo vi lascio con il mio piccolo reportage da “Pannabilli”, per qualche giorno il paese di panna, realizzato in parte ieri e in parte due giorni fa, dopo la prima e più lieve nevicata.

Al ritmo delle stagioni
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