Io, Charlie, la neve e l’influenza

Al terzo giorno di influenza, con le temperature inchiodate sottozero, la casa coperta da una crosta di ghiaccio e i miei polmoni in fiamme, ha pensato bene di mettersi nuovamente a nevicare. Nel pomeriggio erano stesi al suolo quasi trenta centimetri di neve fresca, morbida e spumosa, per cui si è reso necessario un intervento di spalatura prima che i -6° previsti per stanotte compattassero il tutto, rendendo complicato il via vai tra casa e legnaia e imprigionando l’auto per giorni. Ero convinto che stavolta fosse il turno di Charlie ma lui non ne ha voluto sapere di abbandonare il trono di peli accanto alla stufa, così mi è toccato interrompere la tradizionale cura a base di vecchi cartoni animati con cui da quarant’anni affronto streptococchi e bronchiti per mettermi a scavare tunnel nel manto nevoso. (Vivere in montagna, del resto, vuol dire anche questo) ☃️

Il boss, al calduccio, osserva e giudica…

Già che c’ero ne ho approfittato per portare dentro cinque o sei bracciate di legna e per farmi un giro nel paesaggio surreale intorno a casa, scoprendo una quantità inverosimile di tronchi spezzati e alberi caduti. La cosa mi ha lasciato perplesso, dal momento che questa seconda nevicata sembra aver provocato più danni alla vegetazione rispetto a quella molto più abbondante delle scorse settimane. In ogni caso, la combinazione necessità + lavoro fisico + paesaggio innevato pare abbia fatto miracoli: forza e lucidità sono tornate di colpo, mentre febbre e sintomi vari sono quasi spariti. Ora tutto sta nel superare la nottata, che passerò chiaramente appiccicato a Charlie, alla stufa, a Robin Hood e al perfido principe Giovanni 🍿

Indovina chi spala oggi…
“Giovanni Re fasullo d’Inghilterra!”
Questa foto e quelle seguenti le ho scattate nei giorni scorsi
Tracce di lepre
Via vai di selvatici
Al ritmo delle stagioni
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