Ottobre in montagna ha il volto della malinconia

Si spengono i bramiti, si accendono aceri e ciliegi, e la montagna un po’ alla volta si spoglia della vita e dei rumori dell’estate. Partono i turisti, chiudono le case gli abitanti stagionali, e anche le mandrie, una dopo l’altra, scendono a valle, lasciando deserti i pascoli e i cuori dei margari. Ottobre in montagna ha il sapore della nostalgia, ma anche quel gusto di neve che solletica il palato, dolce preludio di silenzi e tradizioni, di profumi che scaldano l’anima e di favole attorno al fuoco.

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