In viaggio per “Montanari 2.0”: Abruzzo on the road (parte I)

Mi trovo in Abruzzo da più di due settimane e sono alle prese con un grosso problema: riuscire ad andarmene. Questa terra e i suoi abitanti “forti e gentili” mi hanno letteralmente rapito, riempiendomi l’agenda di impegni, gli occhi di meraviglia, le orecchie di storie… e la bocca di vino. Paesaggi, incontri, fotografie ed esperienze si stanno sovrapponendo a un ritmo così serrato che, per trovare qualche ora da dedicare all’organizzazione del materiale raccolto, da giorni ho praticamente smesso di dormire.

Quello che ho trovato qui, nella regione più selvaggia d’Italia, mi ha davvero spiazzato: interi paesi abbandonati, valli punteggiate di ruderi, campi e pascoli invasi dai rovi; lupi, orsi e caprioli a riempire i vuoti lasciati dall’uomo. E in mezzo a questa desolazione, come fiori spuntati in massa tra le macerie di un lungo inverno, una costellazione di storie. Le storie di chi, di fronte al dubbio se fosse possibile o meno, si è detto che almeno valeva la pena provarci. Come? Costruendo connessioni, con il territorio e con gli altri: reti di relazioni sorprendentemente capaci di rompere distanze e solitudini, quella atavica del montanaro e quella ben più profonda che affligge l’uomo moderno.

Agricoltori, commercianti, artigiani, imprenditori, ricercatori, amministratori, artisti: persone di ogni età e provenienza che hanno scelto di cercare quassù una via d’uscita alla crisi di senso che altrove strangola e toglie il respiro. Persone che sono qui per prendere – la bellezza dei luoghi, la natura, i silenzi – ma prima ancora per dare, per spargere su queste terre aspre il seme di una speranza che è di ciascuno e di tutti, convinte che proprio dalle idee di comunità e di cura, concetti che la montagna custodisce da sempre, si possa ripartire per far fronte alle fragilità del singolo e alle sfide del futuro.

L’Abruzzo, a dispetto di spopolamento, terremoti e tante criticità, è più vivo che mai, il cuore indomabile di un Appennino che ribolle di vita.

Assunta Perilli la fonte della tessitura
Gira e Rigira
Comune Di Fontecchio
Fontecchio International Airport
Comune di Gagliano Aterno
MIM – Montagne in Movimento
MajaNocte
Il Libraio di Notte
Il Cibario
La Torre del Cornone

Lo splendido borgo fortificato di Beffi
Assunta vive e lavora tra le macerie di Campotosto, uno dei centri abitati più elevati dell’Appennino (1400 m s.l.m) raso al suolo dal terremoto del 2009. Lei e la sua bottega attirano qui visitatori e sono perle di rara bellezza. Per non parlare del telaio che usa per tessere a mano: uno strumento che ha un secolo e mezzo di vita e che, come ci tiene a precisare con orgoglio, non ha mai subito restauri. Dopo mezz’ora che parlavamo mi sembrava di conoscerla da sempre, mi ha contagiato per due giorni con la sua allegria e me ne sono andato solo perché, dopo aver sopportato con pazienza centinaia di scatti, proprio non mi sopportava più!
Le macerie di Campotosto.
Il lago di Campotosto e sullo sfondo il massiccio del Gran Sasso illuminato dal tramonto
La splendida vista da La Torre del Cornone (Fontecchio)
Il centro storico di Fontecchio
Fontecchio è un borgo medievale dove tutto sembra possibile, grazie a un’amministrazione virtuosa convinta che farne un centro culturale sia la giusta strategia per attirare nuovi residenti e innescare un’economia locale. Nella foto Sabrina e Valeria, rispettivamente sindaco (come preferisce essere chiamata) e assessore alla cultura.
L’ex convento di Fontecchio, un luogo al centro di idee e progetti, destinato a diventare il simbolo della rinascita del paese.
Il massiccio del Sirente
Il Sirente visto dalla torre di Beffi
Pagliare di Tione
La torre medievale di Roccapreturo
Con i ragazzi di MIM (Montagne in movimento) e gli artisti internazionali ospitati all’International Airport di Fontecchio a discutere di arte, ripopolamento e aree interne
Chiara e Gigi vivono tra l’Aquila e Santo Stefano di Sessanio, dove da qualche anno gestiscono una piccola attività di trekking someggiato. In compagnia dei loro asini, portano adulti e bambini a spasso per le splendide montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Le passeggiate hanno spesso finalità educative e contribuiscono a creare sul territorio un’offerta turistica varia e capace di sostenere diverse attività.
Campi di lenticchie ai piedi di Santo Stefano di Sessanio
Paolo scrive poesie e canzoni, si è trasferito a vivere a 900 metri di quota nel borgo di San Benedetto in Perillis, oggi per lo più in rovina e semi abbandonato (40 abitanti contro i mille di una volta). Ha aperto una libreria di dieci metri quadri nel centro storico della vicina cittadina di Popoli (circa 7000 mila abitanti), unica attività commerciale e culturale nel deserto di un centro storico meraviglioso e tristemente deserto. Il suo sogno è far diventare San Benedetto “il borgo del libro”, e da due anni organizza festival ed eventi invitando scrittori e artisti.
San Benedetto in Perillis, la parte antica del borgo oggi è interamente disabitata
Il borgo ha diverse particolarità, tra cui un immenso labirinto di grotte sotto le abitazioni, scavate nella roccia e usate un tempo come stalle, cantine, laboratori e luoghi di convivialità
Altra particolarità del borgo: un sistema di serrature costruite completamente in legno
Remo, 84 anni e nessuna voglia di lasciare il suo negozio di alimentari dopo settant’anni di attività (San Benedetto in Perillis)
Lei è Claudia, una ragazza di 27 anni che lavora con i rapaci notturni e svolge attività educative. Questo esemplare è un barbagianni melanico, molto raro, che Claudia usa per parlare con i bambini di argomenti come diversità e accettazione.
Insieme a Chiara e Gigi, organizzano eventi con asini e gufi (dal titolo emblematico “Asino chi gufa”) per combattere gli stereotipi ingiustamente affibbiati a queste specie da certe creature a due zampe…
Io che cerco di smontare il telaio e Assunta che mi ruba il lavoro facendo foto più belle delle mie…
Teste dure a confronto
Al ritmo delle stagioni
Media voto:  
 0 recensioni
Contatti / alritmodellestagioni@gmail.com