In viaggio per il progetto “Montanari 2.0”: le prime tappe!

Come accennato nel post precedente, da qualche settimana sono in viaggio tra Alpi e Appennini per conoscere e raccontare storie di persone che hanno scelto di vivere in montagna. Un progetto che ho coltivato per anni e che nasce dalla volontà di diffondere esempi virtuosi di ripopolamento, esperienze concrete che possano contribuire a ribaltare l’immaginario delle aree interne come luoghi marginali, mostrandole piuttosto come spazi di possibilità e di fermento umano e culturale 🌱

La sfida è riuscire a raccontare queste storie senza idealizzarle, cogliendone cioè potenzialità e criticità, e per questo ho deciso di non limitarmi a semplici interviste ma di calarmi per qualche giorno in ogni singola realtà, di “sporcarmi le mani sul campo”. Dove possibile trovo ospitalità tramite woofing e residenze messe a disposizione da associazioni che lavorano sul territorio, in ogni caso cerco di prendere parte alla quotidianità dei luoghi per viverli in prima persona. Fermarmi qualche giorno mi dà tempo di relazionarmi con gli abitanti, le comunità e i luoghi; di intervistare, scrivere, raccogliere materiale video-fotografico e di cogliere collegamenti e spunti a prima vista invisibili 🧐

Nicola si prende cura dell’orto di Casa Fanchi, sotto la guida del mitico Guerrino che quell’orto l’ha visto nascere
La comune di Tempo di Vivere nella sua quotidianità
Come cambia la qualità della vita tra vivere in un palazzo di cemento o in una casa come questa?

Sono partito a marzo dalla Liguria, ho attraversato Emilia, Romagna (foto di copertina: il borgo di Pennabilli) e Toscana e al momento mi trovo nelle Marche, nella splendida cornice dei Monti Sibillini, ospite degli amici di C.A.S.A., un collettivo di giovani coraggiosi che hanno scelto di abitare e rivitalizzare queste terre martoriate dai terremoti del 2016/2017. Prima di lanciarmi in quest’avventura ho pianificato incontri e spostamenti nei dettagli, ma l’emergenza Covid (ben lontana dall’essere oggi un problema secondario com’era auspicabile qualche mese fa) mi sta creando difficoltà enormi. Sono saltati incontri, destinazioni e logistica e mi trovo continuamente costretto a rivedere i miei piani. I problemi stanno aumentando man mano che mi sposto verso Sud, dove la situazione sanitaria è più critica, ma per contro, di pari passo, cresce la voglia di dare voce a tante realtà dimenticate dalla politica nazionale e sempre più in bilico tra paradiso e inferno 🥀

Monte Bove (2.169 m), Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Città e montagna hanno bisogno di conoscersi, di comunicare, di entrare in contatto in modo costruttivo e paritario, perché se da un lato questo momento storico sta amplificando la voglia di evasione e di natura di chi vive in spazi urbani, dall’altro sta mettendo sempre più a dura prova le possibilità di sopravvivenza per chi ha scelto di dedicarsi alla cura di territori fragili e sempre più abbandonati a se stessi, facendone un luogo di vita e rendendoli fruibili per tutti. Anche per questo, per onorare chi sta lottando senza mai perdere il sorriso e la speranza, ce la sto mettendo tutta per andare avanti, pur senza sapere dove riuscirò ad arrivare 🙈

Tizio strano a spasso, cascate del Perino (Appennino tosco-emiliano)

I prossimi giorni saranno (ancor più) all’insegna dell’avventura e dell’incertezza, ma cercherò di tenervi aggiornati e di pubblicare, non appena ne avrò la possibilità, resoconti più dettagliati dei luoghi e delle persone incontrate finora. Intanto, le foto di questo post sono una carrellata di suggestioni tratte da questa prima parte del cammino, che mi ha portato a scoprire luoghi incredibili e a conoscere artigiani, agricoltori, attivisti, educatori, persone di ogni età ed estrazione che ogni giorno, con il proprio lavoro, portano avanti un’idea di montagna fatta di tradizione e innovazione, sacrifici e gratificazioni, cultura e resistenza. É a tutti loro e alla loro tenacia che dedico questo lavoro 💚

TempoDiVivere.it
Chiocciola la casa del nomade
MUSSS Museo Naturalistico di Pennabilli, Ceas, Centro visite
CASA Cosa Accade Se Abitiamo – Frontignano, Ussita

L’ecovillaggio Tempo di Vivere (appennino tosco-emiliano)
Un tempo cuori pulsanti attorno a cui girava l’universo, oggi le ruote immobili dei mulini raccontano un mondo che si è fermato
Femmine di capriolo indossano ancora il manto invernale, ma già si preparano alle sfilate estive
Cercare risposte e trovare nuove domande. Monastero delle monache agostiniane a Pennabilli
Rosmarino in fiore
Far legna in emergenza per affrontare il colpo di coda dell’inverno
Soldato medievale di vedetta
Penna + Billi = Pennabilli (Appennino tosco-romagnolo)
Neve di primavera, Pennabilli
Imparare antichi mestieri. Un patrimonio di conoscenze sta letteralmente svanendo sotto i nostri occhi.
Mani artigiane
Paesaggio rurale dell’Appennino tosco-romagnolo
Pian Grande di Castelluccio: la fioritura delle lenticchie tanto ammirata (e troppo spesso calpestata) è frutto del duro lavoro di questi giorni di chi da sempre coltiva queste terre
Cavalli al pascolo a Pian Piccolo, Castelluccio di Norcia
Cavalli al pascolo brado nella cornice della Val di Bove
Lecceta nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Lame Rosse, Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Un luogo magico ed estremamente fragile, in serio pericolo a causa del turismo di massa.
Rito del Piantamaggio, Ussita
La comunità di Ussita, facce sorridenti nonostante la sciagura che ha devastato queste terre
Contatti / alritmodellestagioni@gmail.com