Sorprese di Pasqua

A proposito di cose tonde che custodiscono sorprese… questa elegante signora in dolce attesa si è fatta viva due giorni fa: è la prima mamma dell’anno e tra poche settimane partorirà uno o due piccoli dopo averli conservati per ben nove mesi nel pancione. La gestazione del capriolo è un fenomeno biologico molto particolare: accoppiamento e fecondazione avvengono in estate ma l’embrione inizia a svilupparsi solo cinque mesi dopo, al termine di una lunga fase di stasi in cui è rimasto “congelato” nell’utero materno. Questo trucco, utilizzato anche da altri mammiferi e conosciuto come “diapausa embrionale” o “gestazione differita”, è una geniale trovata evolutiva per evitare di mettere al mondo la prole in pieno inverno, rimandando il parto alla primavera e aumentando così il successo riproduttivo della specie. L’intelligenza è un concetto multiforme che può manifestarsi in svariati modi e questa storia lo dimostra: rassegnamoci, non siamo l’unica specie dotata di ingegno ?

L’assenza di via vai umano che si prolunga da settimane ha reso gli animali più disinibiti del solito e i selvatici si sono sbizzarriti. I fagiani, all’apice della stagione riproduttiva, mettono in bella mostra livree scintillanti e l’intera vallata risuona dei loro canti d’amore. Uno scoiattolo si è costruito il nido a pochi metri dal nostro, lo vediamo spesso in giro mentre si arrampica tutto indaffarato sullo scheletro di un vecchio cerro. Due upupe, appena rientrate dall’Africa al termine di un lungo viaggio migratorio, vengono a trovarci ogni giorno poco prima del tramonto, volano intorno a casa compiendo evoluzioni da capogiro poi si posano su un ramo dove il maschio, eccitato dal corteggiamento, può finalmente spiegare a ventaglio la sua splendida cresta: anche loro sono calde d’amore! ?

Ma… fermi tutti: cos’è quel puntino nero che vediamo aggirasi in lontananza, mentre sudiamo nell’orto alle prese con zappe e rastrelli? A occhio nudo direi un capriolo, ma osservando con il binocolo l’impressione è un’altra: gambe slanciate, muso basso, postura canina e quella lì sembra proprio una coda… ma allora, vuoi vedere che… un lupo!!! ?

Ululiamo di gioia, ma le sorprese non sono finite: ci resta da scartare l’uovo-fototrappola, che qualche giorno fa abbiamo piazzato davanti all’ingresso di una tana. C’è stato un gran via vai lì davanti e ancora dobbiamo capire chi siano gli inquilini ufficiali, ma tra gli altri si è fatto vivo un personaggio che in cinque anni di riprese non avevamo mai odorato… ehm, volevo dire incontrato: una puzzola! Sarà lei la padrona di casa, o quel tasso enorme comparso poco dopo? Continuiamo a indagare e nel frattempo registriamo un altro lieto ritorno: quello del gatto selvatico. Arriva, fa un giretto, si guarda intorno sornione e poi scompare, come si addice a un vero fantasma dei boschi ?

Puzzola!
Felis silvesris

Ma è stato proprio allo scoccare della mezzanotte che la sorpresa più incredibile è venuta a bussarci direttamente a casa. Sto per spegnere le luci e andarmene a nanna quando Punto inizia ad abbaiare. Tendo l’orecchio: da fuori giunge un rumore di lotta e schiamazzi, come se due gatti fossero venuti a litigare nel nostro cortile. Apro appena l’uscio, metto il naso fuori e non riesco a credere alla scena che mi si para davanti: a tre metri da me, illuminati dal fascio di luce della frontale, due tassi se le stanno dando di santa ragione, lanciando urla laceranti in un vorticare impazzito di denti e artigli. Alessia mi raggiunge, i due sono così presi dalla loro zuffa che nemmeno si accorgono della nostra presenza: a giudicare dalla ferocia, sarà una lotta all’ultimo sangue. Nemmeno nei documentari abbiamo mai visto una cosa del genere, e ora che ce l’abbiamo davanti casa… beh, ci teniamo ben vicini alla porta: indemoniati come sono, hai visto mai dovessero prendersela con noi! La scena fa davvero paura, poi finalmente, dopo qualche minuto di legnate e inseguimenti, i due gladiatori come se niente fosse si infilano sotto il cancello e si allontanano trotterellando in direzioni opposte. Tutto è bene quel che finisce bene… però ragazzi, che batticuore! ?

Insomma, questa giornata di festa la passeremo da soli, ma in quanto a sorprese proprio non ci possiamo lamentare. Speriamo con il nostro racconto di aver fatto una piccola sorpresa anche a voi, in un momento in cui sentiamo nell’aria un gran bisogno di emozioni: è il nostro modo per augurarvi buona Pasqua ?

Contatti / alritmodellestagioni@gmail.com