Fino all’ultima ciliegia!
Da una parte ci siamo noi, venuti in pace, invitati dai nostri vicini ad approfittare di un’abbondanza esagerata. Dall’altra: calabroni affamati armati di pungiglione, rumorosi e arroganti come elicotteri, poco propensi al dialogo e per niente convinti della necessità di condividere tutto quel ben di Dio (già, con addosso giacca e cravatta ricorderebbero da vicino certi politici…). In mezzo, quello che sembra un albero di Natale addobbato all’inverosimile.
Ci lanciamo nella mischia: è una lotta all’ultima ciliegia.
Ne usciamo tutto sommato illesi, incolumi nel fisico ma un po’ segnati nella psiche: per ore, a turno, continuiamo a voltarci di scatto, allarmati da ronzii immaginari. Poco importa, perché alla fine cantiamo vittoria: i cesti sono stracolmi, le nostre voglie appagate, i pentoloni già pronti sul fuoco e i barattoli allineati come soldatini in attesa della marmellata fumante!
Grazie a chi è disposto a dare e a ricevere, ad aprirsi al prossimo, ad accogliere mettendo in gioco le proprie certezze: niente arricchisce di più del confronto culturale e della condivisione. E il vero povero è chi non riesce a capirlo 
