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Con l’arrivo della neve, i sordoni sono venuti a trovarci. Questi simpatici passeriformi solitamente frequentano quote più alte e sono qui solo di passaggio, per svernare. Un piccolo gruppo piuttosto amichevole si è stabilito sugli alberi intorno a casa, probabilmente attirato dal movimento, nostro e delle galline, e dalla possibilità di trovare del cibo. È bello averli come ospiti e vicini di casa, in un periodo dell’anno in cui dalla borgata si vedono volare solo aquile e poiane perché i più piccoli adesso sono chissà dove, al caldo, magari in Africa.

A differenza della maggior parte dei loro simili, i sordoni sono socievoli e cercano evidentemente di interagire con noi. Per nulla diffidenti o intimoriti, invece di scappare come fanno cince, cardellini e il resto della compagnia, sembrano eccitarsi e volersi mettere in mostra in nostra presenza. Abbiamo addirittura l’impressione che si sforzino di attirare la nostra attenzione con cinguetii e saltelli mentre scendono a terra a rovistare tra gli ultimi residui di vegetazione, e ci siamo domandati se non ci stessero chiedendo qualcosa. Di comune accordo abbiamo deciso di concedere loro un piccolo aiutino per affrontare l’inverno, quindi da domani avranno diritto alla mezza pensione (sempre che saranno veloci ad arraffare prima dell’arrivo delle insaziabili galline).

È piacevole e rilassante condividere spazi e risorse con gli animali, domestici e non, perché ci ricollegano in qualche modo ai respiri di un’esistenza naturale che non trova più posto nel nostro essere razionale; ed è bello pensare che la nostra presenza qui possa dare conforto ad altri esseri viventi, in questo caso a creature abituate a vivere gran parte dell’anno immerse nella natura selvaggia, in perfetta solitudine a 2000 metri di quota.