Chi vive in montagna lo sa da sempre di essere un privilegiato. Mai come oggi, tuttavia, siamo consapevoli del valore della nostra scelta. Felici e orgogliosi di abitare territori fino a ieri considerati marginali, abbandonati, fragili. Nicchie dimenticate, buone per esistenze minori, fuori dal tempo, destinate a sparire. Concetti radicati nel pensiero moderno che oggi crollano di colpo, come tante, troppe certezze. Crepe che lasciano intravedere ciò che queste terre realmente sono: luoghi distanti dal tempo impazzito dell’uomo e immersi nel lento scorrere della natura. Luoghi dove la fragilità diventa forza, la marginalità resilienza, la lontananza prossimità. Luoghi dove si può ancora ricordare il passato, abbracciare con nostalgia il presente e immaginare un futuro.