Vicini con tutto il cuore alla nostra comunità

Ci stringiamo con tutto il cuore alla nostra comunità, che come tante altre piccole e grandi comunità, in Italia e nel mondo, sta combattendo in queste ore una battaglia durissima. Non ne abbiamo parlato finora per non aggiungere altra preoccupazione al flusso incessante di cattive notizie, ma con l’aggravarsi della situazione nazionale purtroppo anche qui, nei giorni scorsi, l’emergenza sanitaria è diventata concreta, in modo improvviso e inaspettato.
Nel nostro piccolo comune, poco più di mille residenti in gran parte anziani, da una scintilla si è sviluppato un focolaio che ha coinvolto molti abitanti di Badia Tedalda, tra cui personale medico, sanitario e amministrativo. Siamo al momento una delle realtà più critiche della provincia: ieri, dopo una settimana di controlli, sono stati eseguiti dalla ASL di Arezzo altri sessanta tamponi e, cosa peggiore, è arrivata la notizia del decesso di due persone.

Noi stiamo bene, anche se, come tutti, siamo scioccati e frustrati dall’impotenza, dall’impossibilità materiale di fare qualcosa. Abbiamo la fortuna di essere confinati in una bolla accogliente e appartata, ma questo non ci protegge dal dispiacere. I nostri pensieri sono sempre fuori, e ci riesce difficile accettare di non poter essere con loro, per renderci utili in qualche modo.
Sentiamo il bisogno di esprimere la nostra vicinanza a chi ha perso i propri cari e a quelli che in questo momento stanno lottando contro la malattia. E vogliamo esprimere riconoscenza a chi si sta esponendo in prima persona, a cominciare dai medici e gli operatori sanitari, ma anche a chi armato di guanti e mascherina ci porta al cancello la frutta e i generi alimentari, ai vicini che ci chiedono in continuazione se abbiamo bisogno di qualcosa, ai carabinieri che per necessità si improvvisano fattorini e a tutti quelli che stanno andando ben oltre le proprie mansioni per dare una mano dove serve. Di fronte alle emergenze ognuno mantiene il proprio ruolo ma non ci sono più divise, tesserini, formalità: diventiamo tutti persone.

Un ultimo pensiero, forse il più sentito, va agli anziani che abitano queste frazioni, e con loro agli anziani di tutto il mondo: persone spesso fragili, impaurite, che ora più che mai dobbiamo sforzarci di proteggere. Sono i nostri genitori e i nostri nonni a essere in pericolo, sono in pericolo la storia, la cultura e i ricordi dei luoghi che amiamo. E se loro sono il bersaglio, proprio per questo la cosa ci riguarda tutti.

Contatti / alritmodellestagioni@gmail.com