“Districandomi nel labirinto di porte e ingressi dell’edificio principale devo stare attento a non finire per sbaglio in qualche camera da letto, ma ancora di più a non perdermi nel caos di oggetti disseminati ovunque. Vecchi attrezzi, rimanenze di materiali da costruzione, tubi, scatole, bidoni, parti di mobilio, elettrodomestici in disuso, giocattoli. Ermanno non scherzava, parlando di una propensione all’accumulo vicina al patologico. Attitudine del resto funzionale a uno stile di vita improntato sul riutilizzo e sulla lotta allo spreco. “Non si butta via niente” è una delle massime per eccellenza — nonché uno dei cardini della sua millenaria sopravvivenza — del mondo rurale, che nelle sue espressioni più genuine è spesso un mondo confusionario e spettinato, molto distante dai vezzi estetici e dalla cura maniacale dei borghi-cartolina che trasmettono ai turisti l’idea di vita in montagna come vacanza perenne.”
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