La via dell’artigianato
Se si sceglie la via dell’artigianato, sono proprio questo particolare ambiente e lo stile di vita adottato ad offrire le migliori possibilità. La natura mette a disposizione materiali in abbondanza e attirando un certo tipo di turismo porta direttamente a casa dell’artigiano acquirenti interessati ai suoi prodotti. Vivendo lentamente e all’insegna della sobrietà, inoltre, senza più la necessità di guadagni esagerati, gli orizzonti si allargano perché si ha modo e tempo di sperimentare nuovi mestieri. Emancipandosi dall’assillo della redditività si può finalmente considerare una professione in senso più ampio, valutando i benefici nella prospettiva di un miglioramento complessivo della qualità della vita.
E cosa c’è di più redditizio, in termini di realizzazione personale, del tentativo quotidiano di migliorarsi, di spingere sempre oltre competenze e capacità, facendo lievitare l’autostima e la fiducia nei propri mezzi? In questo senso, scoprire insospettabili attitudini e facoltà creative può essere un ottimo punto di partenza per curare l’atelofobia diffusa, la paura di non essere mai all’altezza, mai abbastanza dotati, che si traduce in una dilagante sensazione di inadeguatezza e, in ultimo, nell’incapacità di prendere in mano la propria esistenza. Vincendo le insicurezze, scoprendo di saper fare, ci sentiamo finalmente liberi, liberi di usare le mani per creare oggetti e per scrivere il racconto della nostra esistenza così come lo abbiamo immaginato.
(Tratto dal capitolo “Artigianato: la libertà di saper fare”)
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