Tramonti africani sull’Appennino, dove tutto racconta che l’inverno non è ancora arrivato. Ciliegi con i rami vestiti di gemme nuove, tortore rientrate dall’Africa con mesi di anticipo (o mai partite?), ghiri vispi e chiassosi che di letargo non vogliono sentir parlare. Le nostre giornate passate all’aperto, sotto una luce che al tramonto cola giù calda come miele e stravolge l’estetica stessa del paesaggio, trasformando le montagne in dune, il bosco in savana, i montanari in creature smarrite che si guardano intorno un po’ a disagio, chiedendosi dove sia la neve, dove siano finite le stagioni.