Giornate frenetiche in Appennino

Nel frattempo in Appennino… anche se la lontananza di Tommaso si fa sentire (in casa c’è una pace irreale), la vita procede tranquilla e con qualche piccola grande novità.

Quattro indomabili guardiani vegliano costantemente su di me e sulla casa (ogni tanto qualcuno finge di dormire, ma è solo tattica) e questo mi lascia tranquilla di passare ore nell’orto (si vedono già i primi frutti!), e soprattutto in cucina, dove la produzione di tagliatelle è aumentata in modo esponenziale nelle ultime settimane. Un po’ perché le galline non la smettono di sfornare uova arcobaleno, un po’ perché Virgola si è ormai autoproclamata cane da tartufo e di tanto in tanto si presenta portando in dono una piccola pepita scura (in media: cinque grammi di tartufo ogni tre metri di buche, non proprio un affare per il nostro giardino).

Nel pollaio da qualche giorno c’è una novità che mi tiene col fiato sospeso: per la prima volta da quando mi prendo cura di loro, una delle galline ha iniziato a covare! Era tanto che sognavo di vedere una chioccia all’opera e finalmente il momento è arrivato: ci vorrà ancora qualche settimana di attesa, ma sono già emozionata all’idea di veder nascere dei piccoli pulcini… incrociamo le dita!

Il resto è una faticosa ma spesso piacevole routine: la casa, il giardino e gli animali richiedono costantemente attenzioni, e quando il mio lavoro mi lascia una tregua c’è sempre qualcos’altro a tenermi occupata. I vicini mi aiutano sempre al momento del bisogno, mi coccolano con inviti a pranzo e a cena e ogni tanto mi portano con loro a fare qualche nuova esperienza: le mandrie salgono verso i pascoli alti e anch’io, quest’anno, ho provato l’emozione di accompagnarne una. A proposito di bestioni… Punto cresce a vista d’occhio e assomiglia sempre di più a un orso polare!

Quando arriva la sera sono davvero stremata, ma mentre mi godo il fresco che arriva dalle montagne, con la luna a farmi compagnia e il bosco tutt’intorno che si riempie di richiami, penso non ci sia sensazione migliore per addolcire gli ultimi istanti di una giornata: la stanchezza è il primo ingrediente della felicità.

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