Oggi è la “Giornata Internazionale della Montagna”, istituita dalle Nazioni Unite nel 2003 per richiamare l’attenzione internazionale sugli ecosistemi e sulle culture montane. Quest’anno, la giornata ha come tema le nuove generazioni: “Mountains matter for Youth”, i giovani hanno a cuore la montagna. In occasione delle celebrazioni si parlerà quindi non solo di cambiamenti climatici e sostenibilità, ma anche e soprattutto di #spopolamento e della necessità di interventi politici a sostegno dei giovani che scelgono di vivere in montagna diventandone custodi.

La nostra esperienza personale ci dice che l’intervento politico è necessario, ma che fin’ora non si è visto. In occasione dell’edizione 2012 il Vice Direttore Generale del Dipartimento Forestale della FAO dichiarava: “Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Montagna, ma a dieci anni da quando è stata istituita dalle Nazioni Unite, le montagne e le loro comunità sono ancora sistematicamente trascurate a livello globale”. A distanza di altri sette anni, nulla è cambiato.

Ben venga allora la richiesta di un maggiore impegno delle istituzioni, nella speranza che alle parole prima o poi seguano i fatti, alle buone intenzioni l’impegno concreto. Ma nel frattempo, chi ha a cuore il destino della montagna non resti con le mani in mano. Anche dal basso c’è tanto, tantissimo da fare: mobilitare coscienze, combattere stereotipi, raccontare esperienze, diffondere testimonianze.

Non abbiamo la presunzione di conoscere la ricetta per salvare le terre alte dall’abbandono, ma siamo convinti che il cambiamento culturale sia un ingrediente imprescindibile, ogni pizzico in più un contribuito che può fare la differenza. Per questo, nel nostro piccolo, continueremo a impegnarci per raccontare una prospettiva insolita, l’idea che vivere in montagna non sia un rifiuto del presente, né una rievocazione nostalgica del passato, ma una scelta consapevole di futuro.