Tracce nella neve – soluzioni!

Ieri vi abbiamo proposto un quiz, particolarmente difficile perché le immagini erano prive di riferimenti che indicassero le dimensioni delle impronte. Senza contare che una singola orma può non essere sufficiente a sciogliere alcuni dubbi (vedi il tipico tormentone cane/lupo). Quindi doppiamente bravi perché in tanti siete andati vicinissimi ad indovinarle tutte!

Ovviamente ci possiamo sbagliare (persino gli esperti possono prendere abbagli in questo campo, figuriamoci noi!), ma avendo goduto in loco di una visione più ampia delle tracce e del contesto in cui sono state scattate le foto, siamo abbastanza sicuri delle soluzioni riportate.

Un libro interessante per chi volesse approfondire è “Guida alle tracce degli animali” di Preben Bang (Zanichelli). Se ne avete, segnalateci anche voi testi utili sull’argomento.

Sotto ogni immagine, dunque, trovate la (probabile) soluzione e alcune curiosità

1) LEPRE COMUNE, inconfondibile per via della disposizione a “Y” delle impronte. Contrariamente a quello che potrebbe suggerirci il senso comune, la disposizione delle orme è invertita rispetto alla direzione di marcia: i primi due segni (quelli affiancati in alto) sono infatti lasciati dalle zampe posteriori. Ovvio se ci pensiamo, perché la lepre procedete a salti: atterra con le zampe anteriori una davanti all’altra (la gamba della “Y”) e successivamente porta avanti le zampe posteriori per darsi un nuovo slancio.

2) CAPRIOLO. L’ungulato più comune, può essere confuso con daino e cervo, che hanno dimensioni maggiori. Forma tondeggiante e diametro di 4-5 cm.

3) CINGHIALE. Facilmente distinguibile dai Cervidi per via degli speroni posteriori, più distanziati tra loro rispetto alle unghie, che danno all’impronta una forma trapezoidale allargata in basso.

4) LUPO. Le tracce di lupo sono molto simili a quelle di un grosso cane. Si differenziano per alcuni particolari anatomici (non sempre distinguibili e comunque appannaggio di esperti) ma soprattutto per la direzione di marcia: tendenzialmente rettilinea nel lupo, a zig-zag nel cane. Anche il contesto può essere di aiuto per un’identificazione più accurata. In questo caso, vi assicuriamo che si trattava di un lupo.

5) TOPORAGNO (o altro micromammifero). Due piste affiancate (avanti e indietro). Orme di pochi millimetri ciascuna.

6) CAMOSCIO. Essendosi adattato a vivere su rocce e pendii scoscesi, l’anatomia del camoscio presenta delle particolarità marcate proprio negli zoccoli. Le orme hanno forma caratteristica, con le due metà dello zoccolo allungate, molto mobili (quasi indipendenti, sostenute da un tessuto elastico), sottili e distanziate da uno spazio ampio. L’impronta è rettangolare durante la marcia (come in questo caso) ma cambia forma con l’aumentare della velocità (divaricazione delle punte dello zoccolo).

7) TASSO. La classica “manina”, facilmente riconoscibile, molto simile all’orma di un piccolo orso. Il tasso è un plantigrado e ogni zampa possiede cinque dita dotate di lunghi artigli. La larghezza della singola orma è di circa 5 cm, mentre la lunghezza del passo varia e dipende dall’andatura, che nel tasso può assumere diverse tipologie (marcia, trotto, galoppo, salto).

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