Felicità primordiale

Provo talvolta una felicità difficile da esprimere a parole. Una felicità primordiale e potente che, di tanto in tanto, si affaccia da un recesso profondo dell’essere e accarezza il mio pensiero cosciente. Leggera ma decisa, evanescente e solida al tempo stesso, dolcemente malinconica come una brezza di fine estate. Un benessere che non deriva da elaborate costruzioni mentali, quanto piuttosto da uno stato di appagamento spirituale, irrazionale e quasi mistico, che nasce dalla percezione istintiva di essere figlio della natura e padre del mio destino. Di essere vivo, qui e ora. E di trovarmi esattamente dove vorrei essere.

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